Il 4 agosto, per Autori nel Borgo di Kalat, nel nostro spazio restituito alla cittadinanza: il Giardino del Santuario.
Certe serate sono straordinarie per diversi motivi. Vuoi per il posto, vuoi per le parole dette, vuoi per il pubblico numeroso e attento. Succede qualcosa.
Quella del 4 agosto, con l'attore Gianfranco Jannuzzo in veste di fotografo e autore è stata una di queste serate, magica e straordinaria.
È successo qualcosa, ed è stato bellissimo e prezioso. Qualcosa di emotivo e di pacificante.
Perché Jannuzzo ci ha spiegato che l'amore per le persone, per le tradizioni, è un pezzetto di anima da conservare con determinazione, da sottrarre agli eventi.
Perché il suo libro, Gente mia edito da Medinova, è una specie di miracolo di grazia e poesia. La città di Agrigento vista attraverso gli occhi di un attore fiero della sua identità siciliana e delle sue radici. Perché trasformare la nostalgia e i ricordi in pagine di libro è il fine sublime di letteratura ed editoria. E se ci pensiamo l'obiettivo è essere tramite di un sentimento comune, raccontiamo come stiamo a chi vogliamo bene.
Un obiettivo, come quello della macchina fotografica, capace di fermare una emozione in uno scatto e regalarcela.
Grazie a tutti i presenti
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